Iscrizione anagrafica per stranieri

L'iscrizione anagrafica è l'atto con il quale i cittadini stranieri, sia appartenenti alla UE e sia gli extracomunitari, nonché i loro familiari sono inseriti nell'Anagrafe della popolazione residente, cioè in quella raccolta che comprende l'insieme delle posizioni relative a singole persone, famiglie e convivenze che hanno fissato nel comune la residenza. L'anagrafe è costituita da schede individuali, di famiglia e di convivenza, in cui sono registrate le posizioni anagrafiche desunte dalle dichiarazioni degli interessati, da accertamenti d'ufficio e dalle comunicazioni degli uffici dello stato civile.

 

Chi può richiederla?

Attraverso l’iscrizione all’anagrafe, i cittadini stranieri e di loro familiari, sia provenienti dall’Ue che extracomunitari vengono iscritti nel registro della popolazione residente.

Le regole dell’iscrizione anagrafica cambiano in base al periodo di permanenza dello straniero ed al suo Paese di provenienza. Scendiamo nei particolari: i cittadini europei possono soggiornare sul territorio italiano senza alcun atto formale per un periodo non superiore a 3 mesi, muniti di un documento d’identità valido per l’espatrio. Invece, se intendono permanere per un periodo superiore, devono richiedere l’iscrizione anagrafica presso uno degli uffici dell’Anagrafe della popolazione residente, per sé ed eventualmente anche per i loro familiari.

Anche i cittadini extracomunitari che non sono iscritti in Italia o che sono stati cancellati per irreperibilità, possono effettuare la richiesta presso l’Anagrafe della popolazione residente, nelle modalità che andremo a spiegare più avanti.

 

La dimora abituale

I soggetti sopra elencati possono richiedere l’iscrizione all’Anagrafe della popolazione residente del Comune quando vi stabiliscono la residenza o la dimora abituale.

L’ufficiale anagrafico che riceve la richiesta deve verificare la sussistenza del requisito della dimora abituale, autorizzando i corpi di polizia municipale o altro personale comunale a svolgere i dovuti accertamenti.

Se emergono delle discordanze con quanto dichiarato dal richiedente, verrà fatta una comunicazione alle autorità competenti, ovvero la Polizia di Stato, i carabinieri e le altre Forze dell’ordine.